e-commerce su mobile: specifiche e strategie del mobile commerce

Mobile commerce, un termine ultimamente molto in uso (abbreviato in m-commerce) e ormai utilizzato non solo dagli addetti ai lavori. Identifica la vendita di beni e servizi attraverso l’utilizzo di dispositivi mobili, dai classici smartphone e tablet, passando per i più moderni supporti digitali come smart watch e smart glasses. Per alcune motivazioni lo si considera come una componente dell’e-commerce, perché rientra nelle pratiche di compravendita svolte attraverso i mezzi digitali, ma per altri versi ha delle peculiarità che rendono diversa la sua fruizione e, quindi, necessita di strategie ad hoc pensate per intercettare quella crescita del +45% di fatturato che nel 2020 il settore ha vissuto.

Sia e-commerce che m-commerce hanno cambiato totalmente la capacità di offerta agli utenti in merito al mondo del commercio, introducendo dei sostanziali rinnovamenti nelle modalità con cui i clienti acquistano su internet. Con un target ampio come quello degli e-shop, che va da minori di 11 anni ad anziani di 74 anni (in media), l’accesso all’acquisto deve essere attento e commisurato al prodotto/servizio.

Il primo scoglio che deve attraversare il m-commerce era stato, a suo tempo, attraversato dai primi e-commerce, ossia la naturale diffidenza del cliente ad approcciarsi a nuove modalità di acquisto e pagamento. Occorre, quindi, comunicare correttamente fiducia all’utente, dando ampio spazio a possibilità sicure di pagamento e rimborso, di modo da correggere l’eventuale percezione di sfiducia. Grandi negozi online, come Amazon, tuttavia, hanno fatto da apripista, mostrando le strategie di comunicazione più idonee.

Le differenze tra e-commerce e m-commerce

La differenza sostanziale tra e-commerce e m-commerce riguarda la possibilità di connessione che per l’e-commerce è spesso affidata a una connessione internet fissa: i dati specificano che le ore di maggior traffico di acquisto coincidono con le ore in cui si è a casa, in relax e con tempo per scegliere il prodotto. Le versioni in m-commerce, invece, sono spesso esperite in mobilità, dove la connessione fissa non deve esser data per scontata.

In più, l’m-commerce garantisce un collegamento indipendente per un unico fruitore, mentre l’e-commerce crea una connessione dove ci sono più fruitori collegati dallo stesso dispositivo. Un’altra differenza importante riguarda il fatto che per collegarsi a un m-commerce si possono utilizzare comodamente gli smartphone e i tablet, che sono compatti e facili da portare con sè, a differenza del tradizionale personal computer che si utilizzano principalmente in una sessione di e-commerce. Non è una differenza da nulla, poiché richiede una specifica ottimizzazione SEO adatta al mobile, senza la quale la competitività dello strumento potrebbe essere compromessa.

e-commerce su mobile: specifiche

Se è vero che il digitale va in fretta verso il mobile first, ossia la necessità che ogni progetto sia correttamente supportato dai dispositivi mobili, perché è su questi che si concentra il traffico globale, è anche vero che strategie di miglioramento dell’esperienza da mobile hanno riscontro positivo in ogni progetto che non contempli il mobile come prima possibilità.

Un m-commerce ottimizzato per i dispositivi mobili deve avere ridotte le tempistiche impiegate per procedere agli acquisti, con immagini a dimensione ridotta ma alta qualità e con una UX del catalogo molto curata, adatta allo scorrimento con digitopressione.

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Le tempistiche di acquisto devono anche essere più veloci: il m-commerce viene fruito in viaggio, in pausa pranzo, in metropolitana, con molte distrazioni anche esterne allo schermo. I passaggi di acquisto devono essere rapidi e veloci, con alternative, richieste di recensioni e passaggi di lead rimandati a un momento successivo, mediante mail. Carrello e dati personali e di spedizione memorizzati devono essere una garanzia in caso di perdita momentanea di connessione e banner superflui dovrebbero essere evitati.

Ampio spazio, invece, a offerte a tempo limitato e a tutte le strategie di local business, capaci di intercettare un dispositivo temporaneamente presente in una determinata area local e di proporre un’offerta su misura (strategie che oltre che nel commercio tradizionale, trovano ampio spazio nel settore del turismo).

Strategie di incremento delle opportunità di un m-commerce

Per l’imprenditore che voglia cogliere in toto le opportunità del m-commerce, sono disponibili ulteriori strategie di SEO, UX e marketing pensate per massimizzare l’esperienza di acquisto. Tasti grandi per rendere semplice il tapping su smartwatch, per esempio, hanno un impatto notevole sull’esperienza dell’utente, che viene così invogliato a ripetere altri acquisti sul portale.

È anche importante non mostrare una lista prodotti eccessivamente lunga, sempre in riferimento al poco tempo e alle distrazioni che si hanno durante l’acquisto. Le fotografie dei prodotti dovranno, poi, essere particolarmente accattivanti, capaci di attrarre l’attenzione di ogni potenziale cliente, anche facendo ricorso a strategie di neuromarketing.

Non da meno, la possibilità di offrire un servizio sempre attivo di chat o di personal assistance virtuale in tempo reale, permetterà concretamente di offrire risposte su eventuali dubbi o particolari esigenze, senza dover utilizzare soluzioni alternative (come l’invio di mail) e perdere così la vendita che in quel momento si vorrebbe concludere.

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